La normativa riguardo la presenza del gas Radon negli ambienti di lavoro ha subito un importante aggiornamento, e diversi Comuni lombardi sono stati inseriti nell’elenco delle zone a rischio.
Il radon è un gas radioattivo di origine naturale incolore, inodore e insapore prodotto dalla disgregazione dell’uranio presente nel terreno. Può passare dal sottosuolo, dalle rocce e dalle acque sotterranee all’interno degli edifici accumulandosi negli ambienti.
Il pericolo maggiore del gas radon è correlato all’inalazione: inspirato in elevati quantitativi e per periodi prolungati può provocare seri danni alla salute, in particolare ai polmoni, qualificandosi come seconda causa di rischio per l’insorgenza di tumori, dopo il fumo.
Ecco perché trovarsi in una zona a rischio per la presenza di radon significa essere soggetti all’obbligo di misurazione della concentrazione del gas, per accertarsi che sia al di sotto della soglia di sicurezza.
Un nuovo provvedimento ha individuato la lista dei Comuni lombardi a rischio, che ora sono soggetti all’obbligo di misurazione entro marzo 2025.
I Comuni interessati sono 90 in tutta la Lombardia, e si possono consultare all’elenco completo presente sul portale ARPA. Di questi, 19 si trovano in provincia di Brescia:
• Anfo
• Bagolino
• Caino
• Casto
• Ghedi
• Idro
• Lavenone
• Lodrino
• Montirone
• Odolo
• Ponte di Legno
• Sabbio Chiese
• Temù
• Vallio Terme
• Valvestino
• Vestone
• Vezza d’Oglio
• Vione
• Vobarno
In tali aree, ai sensi dell’art. 17 del D.Lgs. 101/2020, negli ambienti di lavoro sotterranei e al piano terra vige l’obbligo di completare la misurazione entro 18 mesi a partire da settembre 2023, data di pubblicazione dell’aggiornamento sulla Gazzetta Ufficiale.
Ricordiamo che per tutti gli altri Comuni, nel caso di ambienti sotterranei o di stabilimenti termali, rimane in vigore l’obbligo di misurazione a decorrere dall’inizio dell’attività. Sono esclusi dalle attività di indagine i luoghi di lavoro a basso fattore di occupazione (cioè con presenza di lavoratori per un tempo minore a 100 ore/anno, come locali tecnici, locali di servizio etc.).