Ciao, oggi vogliamo ricordarti che le due colonne portanti di ogni politica di prevenzione di infortuni e malattie professionali sono la valutazione dei rischi lavorativi e la formazione di tutti gli attori della sicurezza.
Questi due elementi indispensabili sono correlati: a una valutazione assente o inadeguata non può che conseguire una formazione inadatta.
In tal senso la Corte di Cassazione si è recentemente espressa, senza lasciare spazio all’interpretazione, con la Sentenza n. 15204 del 5 aprile 2018.
Il caso: un lavoratore transitando davanti ad un bancale di tubolari di ferro del peso di circa 2 tonnellate, veniva attinto dalle barre posizionate sullo scaffale, che gli cadevano addosso, cagionandoli lesioni gravi.
La sentenza: si addebita al datore di lavoro una serie di condotte omissive, riconducibili all’infortunio, quali l’omessa redazione di un adeguato documento di valutazione dei rischi, l’omessa designazione di un RSPP, l’omessa formazione dei lavoratori sui rischi riferiti alle mansioni, l’omessa adozione di apposita segnaletica di sicurezza.
La Corte d’Appello e la Corte di Cassazione sanciscono la colpevolezza del datore di lavoro che, non avendo ottemperato agli obblighi in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, ha creato le situazioni cagionanti l’infortunio. Secondo la Corte di appello infatti la mancanza di formazione e di un DVR riguardo alle procedure esecutive delle operazioni di movimentazione e di stoccaggio, ha determinato l’evento.
Ti ricordiamo che fare un’adeguata valutazione dei rischi e aggiornare il relativo documento consentono la messa a fuoco delle situazioni pericolose e l’adozione delle adeguate misure di sicurezza, per evitare infortuni e sanzioni!
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