Coronavirus, firmato ieri il Dpcm: ecco le direttive

Coronavirus, firmato ieri il Dpcm: ecco le direttive

Il Presidente del Consiglio dei Ministri ha firmato ieri un decreto ad hoc per l’emergenza epidemiologica COVID-19 (Coronavirus). Lo scopo è chiarire e prorogare alcune delle misure di contenimento già attive da una settimana, e introdurne alcune altre.

Ecco le direttive approvate su proposta del Ministro della Salute Roberto Speranza, in attuazione del decreto legge 23 febbraio 2020, n. 6, sentiti di Ministri competenti e i Presidenti delle Regioni e tenuto conto delle indicazioni formulate dal Comitato tecnico-scientifico appositamente costituito:

Per Lombardia, Emilia Romagna e Veneto (con provincie di Savona e di Pesaro e Urbino):

  • È consentito lo svolgimento delle attività di ristorazione, bar e pub, purché solo per i posti a sedere e in condizione che gli avventori siano messi nelle condizioni di rispettare una distanza tra loro di almeno un metro
  • È consentito lo svolgimento delle attività commerciali, purché con misure efficaci a evitare assembramenti di persone e a permettere ai frequentatori di rispettare una distanza tra loro di almeno un metro
  • È consentita la riapertura dei musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, purché con misure efficaci a evitare assembramenti di persone e a permettere ai visitatori di rispettare una distanza tra loro di almeno un metro
  • È obbligatorio privilegiare, nello svolgimento di incontri e riunioni di lavoro, le modalità di collegamento e comunicazione da remoto, con particolare riferimento a strutture sanitarie e sociosanitarie, servizi di pubblica utilità e coordinamenti attivati ad hoc nell’ambito dell’emergenza COVID-19

Per le province di Bergamo, Lodi, Piacenza e Cremona

  • È ordinata la chiusura, nei giorni di sabato e domenica, delle medie e grandi strutture di vendita e degli esercizi commerciali presenti nei centri commerciali e nei mercati, ad esclusione delle farmacie, delle parafarmacie e dei punti vendita di generi alimentari

Per la regione Lombardia

  • È ordinata la sospensione delle attività di palestre, centri sportivi, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali (ad eccezione dell’erogazione di prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza), centri culturali, centri sociali e centri ricreativi.

Per l’intero territorio nazionale

  • È possibile, per i datori di lavoro, applicare misure di “lavoro agile” e di collegamento e comunicazione da remoto per tutta la durata dello stato di emergenza e per tutti i rapporti di lavoro subordinati, anche in assenza dei previsti accordi individuali
  • È obbligatorio, per il personale sanitario, attenersi alle misure di prevenzione per la diffusione delle infezioni per via respiratoria e applicare le indicazioni per la sanificazione e la disinfezione degli ambienti previste dal Ministero della Salute
  • È obbligatorio, per i sindaci e le associazioni di categoria, promuovere la diffusione delle informazioni sulle misure di prevenzione igienico-sanitarie presso gli esercizi commerciali del territorio

Qui è consultabile l’intero testo del decreto. La Presidenza del Consiglio dei Ministri, in seguito all’attuazione di questo decreto, ha anche messo a disposizione della cittadinanza il numero (+39) 06 67791 per eventuali richieste e segnalazioni.

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